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VADE MECUM

by KALEDO

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1.
Bios 01:51
Fuori è freddo ma non c'è tempo per raffreddori, esplodo dal didentro con tanto di megatoni, confondo attori e spettatori, tutto attorno teatro, il biglietto non lo pago già troppi detrattori... Finti automi dilaniano emozioni, oltre l'uomo scienziato, sciamano, mago, macchinazioni! Voglio essere umano senza rimanere schiavo: discendo da un ramo che me ne fotte d'Abramo? Nè sentimenti mosci nè l'odio che coviamo ma il centro del ciclone nel quale ci completiamo. Vibrazione, esplosione o solo persone? La vita è una fatica la morte è pensione. Fiato alle parole come vetro di Murano, la musica accomuna tipo in un rito pagano, sogno il Papa che brucia, urla dal Vaticano: fuck religione, releghiamola su Urano. M'immagino lontano dalla merda che viviamo, con una mano scosto il quadro quotidiano. Io non mi sento italiano e nemmeno europeo, meglio non voltarti o fai la fine di Orfeo. Piani alti vogliono controllarti, troppe favolette dette da 'sti bastardi. Grida verso il Sole magari lui sa ascoltarti e dai volume a 'sto piattume prima che sia tardi.
2.
K: Prima del previsto, prima della puntina sul disco, prima di Cristo, prima dei Flintsones, prima di Dio che nessuno l'ha visto. Prima di andare all'indietro nel tempo, prima che il pezzo abbia inizio sto fermo, prima dei synth coi beat a transistor, prima che appendi quell'appuntamento... Prima di borsa, banca e pionieri, prima di Mozart sgama Salieri. Camicia di forza? Vecchi problemi, ora singole pillole danno rimedi. Prima dei porno e di Rocco Siffredi, prima della Kansas City di Slevin, prima di quel gommone con Kledi, prima del golpe d'ottobre di Lenin. Prima di tutto forse il principio controprodotto del libero arbitrio... Avanguardia, anticipo, antico ti dico che chi arriva prima ha capito. Prima di me, te, gli altri, prima che se ne scappi l'idea coglila al volo anche solo per poco serve svegliarti. Prima che il politico parli e tutti ripetino da pappagalli, prima è passato e chi lo ricerca trova dal vecchio una nuova scoperta. Prima De Vito dopo Magalli, prima le mani poi arrivano calli, prima che appalli come col carling, prima d'infami, carruba e sciacalli. Prima del bene, prima del male, prima del sesso: preliminare. Prima due punti poi una retta, prima succede dopo s'accetta. Prima la pianti poi "primero", non additivi: ti diverti d'avvero, prima la sera in tv c'era Plinssken ora Star Wars prodotto da Disney. AT: Prima di pensare a quel che dopo io sarò, prima di decidere domani dove andrò, prima di pensare ad ogni scelta che farò cerco la mia linea da tracciare, cerco il mio motivo primordiale. K: La prima volta che posai penna sul foglio ero solo un bambino bam scrivo ed oggi mi svuoto il cervello e vado riempiendo ogni rigo. Prima di tutto premessa: non c'è pelo nell'uovo e di nuovo mi trovo chi c'ha modo comodo per darti in testa... odio per chi mi da pressa! AT: Prima di ogni essere era solo l'Essere, sarta evoluzione che cominciò a tessere. Entità di pelle con capacità di fare scelte si vendono l'istinto e son ridotti a far marchette. Per questo prima di accettare cerco di osservare dove è il malessere... (l'essere)... L'avere già ti ha rovinato impoverito l'animo svenduto per pagarne le sue fette. Il "prima" spesso l'ho capito troppo tardi ciò non m'impedisce a continuare ad osservarlo per forgiarmi. Viaggio nel tempo, scelgo dove fermarmi... ma qui vedo troppi inciarmi! Dovremmo salvarci presto prima che sia troppo tardi, salvarci prima che sia troppo tardi, darci presto prima che sia troppo tardi salvarci presto prima che sia... tardi. -------------------------------------------------- Tardi per dirti dopo ed adirarti i fatti si consumano come dita con zapping. Nel futuro, mai ritorno, vai doc! Sullo sfondo più scuro cyberpunk a Bangkok, alieni, t-1000 e tutti i film che puoi farti, pupille dilatate dall'M di "A scanner darkly". Tutti omologati o clonati dal melting pot ogni sogno ha siae e si avvale di download. Smartphone sottopelle, nessuno guarda le stelle tanto il fumo le ricopre come sul muro piastrelle. Scienza e religione sono un solo partito: tutto è bene, tutto è male e nulla ancora si è capito. Si narra che un giorno esplose l'Islanda poi le terre tossiche e dopo le guerre cosmiche. Basta! Ormai l'umanità è in gabbia che ne sappia... Oggi è tardi per fare progetti, collari e colletti, compari scorretti su cui domani scommetti. Tardi per i ripensamenti in sè, troppo tardi l'ambulanza dopo infarti tre. Maro'... domani magari mi sveglio miliardario oppure tra i cannibali a salare un missionario. Chissà... il futuro è incerto come milza in una rissa io fiamma al vento finchè 'sta luce s'eclissa.
3.
Ali ai piedi 03:44
Questo non è un pezzo da dedicare a chiunque lavoro da un pezzo e mi spezzo le unghie. Quale comodità? Sempre a rischio purghe, parlo in maniera spicciola per arrivare al dunque. Pigliala come viene conviene pensarla zen, azzera lezioni o m'azioni fase rem. Raggiro lo spleen: splendido sorriso intriso di sarcasmo sul mio viso se vai per le lunghe. La società richiama canoni, chiamali incarichi, ma niente fini pratici per obiettivi validi. Difendi coi denti ciò che senti, di cosa ti sorprendi se attorno hai solo serpenti? T'offrono la mela, schema telenovelas. Di sera cerco pace come Mandela in galera... Vita dada come Duchamp, inventata male come Arale del Dottor Slump. Ali ai piedi sui pedali devi fare in fretta tempo scorre inseguendo una lancetta. Capate storte a seconda della scelta, l'hai voluta e adesso sali su 'sta bicicletta. Salti punto di partenza per poi ritornarci, la vita è una sequenza come Fibonacci. Caos e velocità per poi rintronarci, zero baci e abbracci qui do calci. Arcistufo di paesaggi marci C'mon che ci marci qua ma non ci mangi, arrangi... Ci perdi fiato, più che sentiero sterrato seguo cielo stellato. Se non arrivi all'uva come volpe non hai colpe a volte la fortuna è più cieca di talpe in grotte. Tra mille occasioni tolte in media s'arrefonde come col texas hold'em. Si corre dietro a donne per gonne e forme chi dorme resta fermo eterno dolmen. Peripatetico in testa bombe sorde più che Beethoven sul pianoforte. (Rit) A volte se corri come Bolt trattieni le energie raccolte ed esplodi come Colt. Questione fisica, amplifica orizonti: siamo su un'isola nell'universo e noi poveri stronzi. Insisto... all'essere distinto: comportamento vichingo e linguaggio sempre spinto! E tu t'atteggi a Fonzie e non te ne dico è inutile che arronzi e poi punti il dito. Usi scarica barile, testa, croce, monetine, ti riduci all'assurdo da metodo d'Euclide. E se fortuna sorride nessuna guardia bassa o si ingrassano le sfide e fai circuito a massa. Poteri, doveri ed oneri mettono tappi agli uomini e se sbagli poni alibi labili e torbidi. Abiti non fanno i monaci, altri fanno i porci comodi non pensarci dai muoviti o ci muori qui. (Rit.) x3
4.
Come l'olio 02:58
Dar senso al fenomeno spesso è un incomodo fesso fai avanti e indietro come un metronomo. Io... Io... non penso a ciò che voglio ma voglio ciò che penso in compenso tutto liscio come l'olio mo. Il sentiero è stretto come gambe di una suora e se migliora allora fai d'avvenimento scuola. Aspetti attenti apprendi, attendi, allenti, appendi... a che ti arrendi?! Ogni giorno ho risveglio alla Kenny, allo specchio più vecchio alla meglio da brandy. Butta il tuo brand e comprendi: tutto muta non c'è ideologia in 'sti tempi. Mi fissi i denti... identici occhi spenti da Ritalin, appena puoi togli quel cervello dal Vinavyl. Mogli e buoi non per forza made in italy tu non ci pensare che sei un child come Hikari. Mica mi trovo mille scuse come bigami già solo il pensiero e mi consumo come sigari. Sul cofano della tua auto ho scritto "RIGAMI", sto cauto ma se strillo brillo nei tuoi timpani. (Rit) x2 Cadono santi da cielo a catinelle se canti nelle canzoncelle per uajuncelle, sul palco mannaggia a te t'atteggi a "Centocelle", cento cento stai certo che non c'entro al tuo concerto. Belle parole ma se scivolano addosso le riconosco solo abbozzo di un percorso. Esposto al responso come pit-stop Alonso, se ti arronzo? Non c'è stato trascorso. Molla l'osso Dino, più sciolto... di un cioccolatino raccolto in agosto dal marciapiede vicino. Tarantelle dietro l'angolo perciò me ne fotto delle tue chiacchiere da giardino. Già vivo ogni minuto alla Steve Mcqueen, non hai uso nè costume resta muto Mr Bean. La serenità s'inventa non la si cerca su Bing fino a quando irrompono i "police" e non parlo di Sting. (Rit) x2
5.
K: Stessa ora stesso posto... F: Ue Kaledo tutto apposto? Scusa se non ti ho risposto ma avevo... K: ...numero nascosto e cellulare scarico. Se ti racconto poco fa, qua ci stava il panico! F: Eeeh sempre drastico... peggio di quel tipo spastico scalzo su un attico all'Artico K: o di Frank Maniglia che tromba la Fico e rapisce la figlia. F: Ua! Bottino intergalattico! K: Mai fico come quel barbone in monopattino marrone Ti ricordi alla stazione? F: C'era Sonny Tranquillo torno due squillo tornò biondo più che brillo e senza più il birillo. K: L'hai sentita di Al Seidita? F: Il cugino di Gin Calamita? K: E' scappato con l'amica in Tanzanica. F: Ma sua moglie è così saporita, ciuccia stira e fa i piatti e così che fatica. K: Ardita la signora ma si ignora che parliamo qua non l'appicciamo ma restiamo nella ruota ancora... F: Non puoi sapere che fine ha Pete Losvitato pare si sia innamorato di un trans ben rifatto, sposato in commissariato, arrestato per rapina in un supermercato. K: Ho saputo che Johnny Gorilla era un nome inventato l'aveva cambiato che era ricercato. In realtà era Tony Stecca: asso del biliardo e del contrabbando di sigaretta. F: Aspetta raccontami la storia corretta del suicidio di Bob Lametta. K: Oppure morto affumicato nella sua carrtta all'interno bruciacchiato gridava Jack Pancetta. F: Alla fine il flop di Snoop Dogg all'Arenile dovevi venire con Terry Fienile. K: Quella sera non c'ero davvero meno male ero con Susy Senzapelo, spero tu possa immaginare... F: In ciance varie stasera vado a nere poi a bere con Sal Di Bene. K: Lo sai che è sempre un piacere, riorganizziamo banda che si sbanca in 'ste sere!
6.
Howard 02:38
Occhi come specchio dell'anima è una fortuna averne una troppi con l'essenza di plastica ed assenza di carica e vitalità che sdradica ogni punto di vista, stima e dinamica. C'è chi c'ha cecità alla Saramago, sarà vago ma si impanica e non ne viene a capo. Schiavo in senso lato di un senso dato, a luci e miraggi aggiungi allucinato. Non credo se non vedo un caso alla San Tommaso ma so che pur mirando la farai fuori dal vaso. Salvo per qualche intaso ed illusioni ottiche... La tipa è uno spettacolo? Mi esploderanno le orbite. Ordine o così pare tra coordinate varie manca ossigeno al messaggio: plagio in zona occipitale. Verdi, neri, azzurri oppure color nocciola vedranno fatti assurdi e pure pugni a cent'a l'ora. Serate sprecate dedicate a qualche troia, ora e tristi o vispi e gonfi di gioia. Insisti o aspetti visuali superate che non siano occhi secchi o becchi scuppetate però io che non vedo miope percepisco doppi sensi tipo leggi "dio c'è"... Cerco gli occhi della tigre tipo i Survivor, brucio retine ed iride al sole su sdraio. Su un paio ancora che poi appaiono a mandorla, con zampe di gallina faccia antica come un'anfora. Manca profondità alla Sagat o Lela, colpi d'occhio dove non ci salva con kevlar. Pensa ai colpi di fulmine, un turbine d'ombre visti con attitudine alla Stevie Wonder. Ogni sguardo di sfida in 'sta vita confonde specie sgardo da guardio del tipo che corrompe: MERDA!
7.
Cadono interi imperi più che aerei dai cieli, cade in errore il dittatore coi suoi sistemi, cadono ideali se portati agli estremi, vivere di ricordi oggi non ti darà ieri. Scivoloni involontari poi pipponi mentali, le cadute di stile? Cadi in ruote irreali... Zero rumore come un albero in bosco... Cadi! Non ti riconosco nei locali che ti cali? Metti impari tutto va come vuole gravità anche i miti cadono come dai muri umidità. Pluralità di casi ma tu abbracci il pavimento, gratti il mento poi chissà se riprendi lucidità. Cadi in trappola con chi intavoli chiacchiera, a terra dopo un uppercut come cocomeri di Tony in apecar. Cadono le accuse, con le scuse si esagera, in basso fissi il baratro con cui baratti l'anima... Ciò che va su... torna qua giù, storia conosciuta, c'ogni gloria ha la sua caduta. Ciò che va su... torna qua giù, come una legge muta, coma canna di bambù in giardino in Giappone in un tempio, esempio cammino e ne piovono almeno duecento. Dai lavavetri all'eventualità che cambi il tempi al balcone del settecento a Napoli in pieno centro. Cadrà la terra sotto i piedi in un muto assordante sarà sicuro colpa del tuo culo pesante. Se ti lanci come in bungee c'hai coraggio ma chiediti chi ti ha spinto prima dell'atterraggio. --------------------------------------------------------------------------- Se m'alieno m'allenno maserio! In pista quanto basta alla Manero, Kaledo ovvero almeno un alter ego: non un mini-me mon amie è limitless (eh si!). Conosci te stesso mi disse quel tipo ingerendo un quartino e lo vidi volare nel cielo infinito. Adesso ho capito, a testo finito del resto sorrido.
8.
9.
Quella del vicino è più verde di Denver serra la mascella chi nell'alta si perde. Calma apparente tra mille codici difficile spuntarla: Ed Manidiforbici. Posti qui come ospiti da Letterman spostati o ti irriteranno come l'edera. Scenario sudicio da suicidio alla Seneca il buio l'avvolge lei sorge da tenebra. Da sempre sconvolge ogni regola tra bolge travolge ed infervora, ingiusto prodotto di un'epoca l'apprezza chi ha gusto da pecora. Comanda con tanta violenza che neanche "dio" pensa a stopparla, condanna sapienza, attira apparenza, s'attiva e disprezza è... L'erba cattiva... per me... (x5) ...è... chi ti tiene in mano... per me... (x4) ...è... l'erba cattiva per me... (x4) ...è... chi ti tiene in mano perde... per me... (x4) Esistono eventi non scritti sui libri più mostri nascosti di Scilla e Cariddi, governi che smistano quello che pippi, potenti che spingono nuovi conflitti... Contenti e zitti rimaniamo integri: regge legge dello schiavo, il lavoro ci rende liberi alla "Schindler List". Per capirci in sintesi ne trovi le radici loro solo se scavi fino agli inferi. Conclusivo: "Misery", nell'ovvietà brucerete dal parcheggiatore abusivo alle società segrete. (Rit+bridge) T'offre tutto a gratis mentre fa soldi: Onassis, tanto sei solo una cifra che soffre effimera scritta a lapis. Ogni banca è pianta infestante, da dissetante? Meriterebbe bere del diserbante. La morale d'ogni multinazionale non è razionale rampicante da prospettiva sociale. Complessiva e totale su scala mondiale tutto appare frutto di malaffare, passiva intanto sale l'erba cattiva... (Rit)
10.
Ologrammi 04:17
Tutti bravi col culo degli altri: condomini del colon quasi vogliano affittarti. Dalla roba ai rave arrivando ai coca party gonfiate il vostro ego, 'cazzo volete insegnarmi?! Troppi fantasmi, la stupidità è sempre incinta e qua pare in preda agli spasmi. Scrittore da tastiera fai solo rumore e pena qui è questione seria metto il punto con la penna a sfera. Fermo allo schermo web da brain wash, neuroni sottili come i profili di Kate Moss. Sporcano coscienze come fango moto cross, cinismo alla Cox, esistenze bruciano come col Nos. Stereotipi, comodi e logori uguali ai mobili, sbattete i piedi a terra come Dorothy. Di sangue ne buttate ettolitri ma rimanete i soliti parlate di soli soldi e disordini. Allucinazioni come gli alcaloidi, non concetti solidi, argomenti scomodi come emorroidi. Che sia presente, passato o futuro, dove eravate quando sono stato spalle al muro? Il mio rap d'assalto come una troupe colorato più dei pezzi di Ceiek più 3D e loop. Mondo finto non è uno scoop, un pacco come vedere sul palco tornare Tupac e Snoop. (Rit x 2) Qui sono anni che si contano i drammi piccoli o grandi comunque portano danni. Si che gli affanni poi non te li programmi, cosa può importarmi se attorno ho solo ologrammi? Siamo sette miliardi su questo pianeta che fai vuoi aumentarli? Ma dai fatti una sega. Cosa direbbe Darwin: la selezione è meta. In testa troppi tarli quando ragione arretra. Scrivo testi che sembrano sacri come Veda, tutto casa e puteca come per Shoe e Deka. Ricorda chi finge con parole di seta fa orecchie da mercante all'istante non se ne frega. Che dire di chi fa false promesse, sorrisi e carezze, ti usa come un cane per scommesse. Pensavo fosse hip hop e invece era un calesse, studiate un pò Troisi, rifatevi le teste. Cammino solo nella folla, tutti attaccati come colla, scambiate sguardi di interesse. Siamo formiche come in Waking Life, stesse fatiche, restiamo umani come Jirobai. Tutto finto come scopate negli hentai, resto convinto del non fidarmi mai. Non crediate sia un pretesto, andare presto per fare testo, rimango onesto: bye bye! (Rit x4)
11.
12.
Phella 02:48
Il sole solo sa dare stesso calore anche da accattone a fianco a te mi sentirei un signore. Bella rendi giorni grigi pieni di colore, di vecchie cicatrici mi dimentico il dolore. Perla in un mare immenso e questo penso avere te è diverso ed ogni verso e condizione ha senso. Svegliarmi con te sul cuscino non ha prezzo, io ragazzino in imbarazzo di baci mai sazio. Ogni momento è ben speso, il mondo fuori è un peso, i soldi il traguardo di chi si è arreso sposato al conto in banca: vita di pattume. Vivrei solo con te di bacche ed acque in riva a un fiume... Fatti l'uno per l'altro come strada ed asfalto, costruiamo un sogno in alto senza un appalto. Eppure c'è qualcosa che mi sfugge lo so... Urge che all'amore si dica: MA ANCHE NO! Ogni donna è un mondo sconosciuto, una dimensione parallela tra uno "scopami" e un rifiuto. Più complicata dei Principia Fisica di Newton, amplifica cazziata se ritardi di un minuto... "Vorrei farti conoscere i miei" Io passo e chiudo. "Credono che tu sia gay" Ieri non ti è piaciuto? "Questa relazione ha troppi nei" Ma pelle di velluto. "A volte mi chiedo chi sei" Forse uno sprovveduto... Relazione dopo relazione stessa situazione è la finzione per centrare il buco. Variazione di passione, l'amore è prigione, gli amici gli unici a cui lanciare un grido d'aiuto... Per ogni discussione un fervore a malincuore non avrai mai ragione come Pluto. Momenti belli come ritornelli altrimenti da strapparsi i capelli: fai la fine di Lex Luthor. Stasera cena coi fratelli... m'implori di stare a casa manco piovessero coltelli. E' un racconto di Mary Shelley: siamo Frank Sinatra ed Einstein. Non l'hai capita? Vuoi un aiuto? Siamo Frankenstein! Mi perdo nei tuoi occhi più che il buio i pipistrelli, sporca come un rally? Sorrido compiaciuto. Ti riscopro ciucciapiselli in queste cose ho fiuto, da domani ho un'altra tag: b-boy Cornuto! Hai visto più banane di Chiquita, ingoiato per sete anche lo sputo, sfonderei ogni tua amica fica con mosse segrete da ninja tipo Naruto. Troppe teste in cima alle proteste... bella merda! Misogini e femministe che si uccidano a vicenda. Noie con le storie solo questa è la faccenda, a fanculo paranoie meglio se sto zitto e muto.
13.
Bias 05:15
Carlin aveva ragione la terra non muore è l'uomo che trova estinzione. Computer e plastica, svastica e Fuhrer schematica serie si chiude. In caduta libera senza paracadute, una musica effimera piena di note mute, l'umanità una vipera striscia in una palude e in più scaviamo invano nel passato a mani nude. Hiroshima e Nagasaki, guerra e potere ai papi ma il sangue dei soldati inonda i laghi. Affamati dalla fede come forsennati meglio "amor fati" tanto "Dio non gioca a dai". Siamo costruttori e pensiamo di elevarci, distributori d'ideali marci, mai sazi. Tutto indifferente mentre ci prendono a calci, ho in testa solo Tesla e agli restano 'sti cazzi. Al posto del cervello coriandoli, presi per bambole di pezza anzi bambole gonfiabili. Pazzi come Rezza in Escoriandoli, troppe fetenzie senza energie rinnovabili. Qui troppe variabili, ci si affatica a rantoli, bisogna spalancare il terzo occhio purtroppo. Riformulare calcoli con punti fissi stabili: siamo solo linee di uno scarabocchio.

about

Il vocabolario Treccani riporta: "vademècum s. m. [uso sostantivato della locuz. lat. vade mecum «va’, vieni con me»]. – . Denominazione e titolo di un volume di piccolo formato, spesso tascabile, contenente un prontuario di nozioni relative a un determinato argomento, e per lo più a una tecnica o attività pratica". Con il suo ultimo progetto, Kaledo riassume i concetti chiave, le impressioni, i personaggi, gli scenari e le lucide interpretazioni alternando critica sociale (L'erba cattiva, Bios, Bias), visioni cyber-punk (Tardi), puro svago (Sal Di Bene, Alt Raw, Pill Cosby/'Nphasament, Rammaggio), viaggi concettuali (Presto, Ali ai piedi, Howard, Cadi), riflessioni personali (Come l'olio, Ologrammi, Phella).
Rap acidi, flussi ed incastri spalmati sui beats più disparati tra campionamenti cinematografici, samples che spaziano tra il funk ed il rock, dove si miscelano boombap e sperimentazione.

Ascolta ''Vade Mecum'' di Kaledo oppure acquista la copia fisica: kaledomusic@gmail.com

credits

released March 19, 2017

Tracce 2, 3, 4, 5, 6, 7a, 9, 10 prod by Jel a.k.a. Maro 3

Tracce 1,8,13 prod by Marw

Traccia 7b prod by Merikan

Traccia 11 prod by TheUnknowProducer

Traccia 12 prod by Oyoshe

In copertina:
''Cronache dell'Anticisto''
di Domenico Raisen

Lettering:
Ceiek

Grafiche e foto:
Alessandra Schembri

Registrato, missato e masterizzato presso il San Rocco Underground da Stefano ''Marw'' Fava

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about

Kaledo Naples, Italy

Emcee partenopeo classe '89, ho cominciato dai cerchi di freestyle e dalle battles passando ai lives e ai progetti solisti o coi fratelli di sempre.

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